La rinascita delle foglie: un progetto eco-artistico per liberarsi e ricostruirsi. Leonarda Faggi Re-usarte
La rinascita delle foglie è l’esternazione di un sentimento, di un’emozione, di una necessità che porto dentro dall’infanzia e che voglio proseguire a indagare, sempre avanti, nel tempo e nello spazio perché mi da la possibilità di ri-trovare il legame con Madre Natura anche quando non sono in un bosco o in un prato.
Le foglie sono grandi maestre mi hanno insegnato che quando cadono non muoiono affatto… sono più vive che mai, vivono la loro assenza.
E’ così naturale!
Sanno bene che è l’unico modo per poter rinascere.
Questa assenza è “vitale”, si può trovare ovunque, in una foglia, in un oggetto abbandonato in noi stessi.
La sua declinazione per gli spazi di Maison22 avrebbe avuto una duplice veste in ogni sua fase, unendo così gli opposti apparenti in un processo collettivo/individuale di costruzione e fruizione: la natura infatti, anche quando riprodotta, ha la grande capacità di aprire porte che solitamente restano chiuse e amplificare percezioni troppo spesso ignorate.
Per questo non si può prescindere dal legame con il territorio circostante: i parchi e la città di Bologna sarebbero stati gli ingredienti da cui partire per elaborare la ricetta di La rinascita delle foglie.
Viaggiando sul filo dell’approccio duplice abbiamo sempre la possibilità di attraversare , a ritmo alternato, le categorie: dentro/fuori; il centro e la periferia; l’urbanizzazione e la natura; l’Io interiore e il mondo esterno, per prendere dagli elementi naturali la forza e la capacità di adattamento che noi umani abbiamo perso.
Questo percorso può ospitare anche un momento laboratoriale dove indagare, attraverso i materiali raccolti e usando le mani in libertà, la consistenza dell’interiorità, della propria sensibilità e dell’arte.
Trasformandosi infine in un momento intimo che porta le persone ad entrare in contatto con il proprio Io interiore e a costruirsi un nido da condividere con la collettività; dal centro quindi si torna alla “periferia” di noi stessi riproponendo il viaggio al contrario, sempre alternando uno e moltitudine.
La rinascita delle foglie è il modo di manifestare in questo momento la mia espressione artistica e, più in generale, rappresenta quello che sono: un’eco-artista che fa e promuove un’arte ecosostenibile legata alla memoria del passato ma che guarda al futuro. Nei materiali di scarto che percepisco come “gli abbandonati” trovo i frammenti del tempo, vite e mani che hanno danzato intorno a quell’oggetto.
Con l’utilizzo dei materiali naturali ritrovo il legame con la Natura.
L’uso delle tecniche dell’intreccio e del cucito assecondano la mia passione per la FiberArt e mi riportano ad un mondo femminile del passato che ha tanto da insegnare quanto da rivendicare.
Un mondo al quale voglio rendere omaggio e che voglio ricordare tenendo viva dentro di me la memoria delle nostre antenate, delle nostre madri e delle nostre sorelle.
In questi anni ho iniziato ad aprire porte che non avevo preso in considerazione e che mi hanno portato a dialogare con me stessa e a cercare soprattutto di essere sincera nella vita e nel mio lavoro.
Mi sono avvicinata alla meditazione alla ricerca dell’Essenza, dell’Io.
Sto studiando la filosofia Vedanta e cerco di applicarla nella vita, ma più di ogni altra cosa, continuo a cercare.
Con la mia arte vorrei dire a più persone possibili che è il momento di liberarsi.
Riappropriamoci del nostro Essere.
Spogliamoci di tutte queste “strutture” accumulate nei secoli che ci imprigionano, torniamo a essere umani.
L’amore, la conoscenza e il rispetto per noi stessi, per gli altri esseri e per Madre Natura sono le basi della Vita, non dobbiamo dimenticarlo!
Questo è il mio contributo per costruire un futuro migliore.
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“La rinascita delle foglie” è il progetto selezionato e non vicitore della call Locus Amoenus 2020 per la residenza I’M di Maison Ventidue .